martedì, giugno 28, 2005

Un dolce pensiero

Leggetela è molto bella grazie mille a Manu Angels per questo pensiero carinissimo :)

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
Che non importa quanto sia buona una persona, ogni
tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per
distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo
responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era
necessario fare, affrontandone le conseguenze.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come
dimostrarlo.
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando
cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa
che non ti ami con tutto se stesso.
Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:
sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior
parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo
non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di
incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo,
sapremo come essere riconoscenti per quel regalo. Quando la porta
della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo
così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata
aperta per noi.
La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un
portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via
senti come se è stata la miglior conversazione mai avuta.
È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è
anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli,
e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso
per far sembrare brillante una giornataccia. Trova quello che fa
sorridere il tuo cuore. Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti
manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per
abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché
hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a
sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto,
probabilmente anche loro si sentono così. Le più felici delle persone,
non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il
meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità è ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male,
quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l'importanza
delle persone che hanno toccato le loro vite. L'amore comincia con un
sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the. Il miglior futuro è
basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima
di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che
sorride e ognuno intorno a te piange.

"Le cose che ho imparato nella vita" di Paulo Coelho

domenica, giugno 26, 2005

Un giorno come tanti

A volte la vita ti sembra tutta una gran pijata per il culo.

Ti giri e rigiri, ma vedi sempre che tutti questi grandi cambiamenti non fanno altro che portarti di nuovo al punto di partenza!
Pensi di aver fatto la cosa giusta, ma dopo una settimana ti chiedi perchè in fondo hai scelto una cosa del genere?
Eppure la determinazione c'era, c'è e continua ad esserci in tutto. Ma TUTTO ti sfugge dalle dita.
Ti chiedi se ne è davvero valsa tutta questa pena fare tutto quel macello. E forse probabilmente per questo rovinarti anche un esame di inglese.

Se poi alla fin fine quando scopri che la sua vita sta procedendo bene...... ti senti una stretta al cuore, una felicità incommensurabile che esplode in un pianto di malinconia.

Perchè con me non è potuto essere così. Allora è vero che sono stata io a rovinarle la vita? Già... probabile. Perchè da quando non ci sono più io le cose le vanno sempre meglio.
Mah.... allora magari posso dire di aver fatto una cosa buona: essermi tolta definitivamente dalle scatole.

E forse la cazzata più grande che io abbia mai fatto è stato dirle tutte quelle cose... inutili. Non se le meritava forse... o forse magari se le meritava, ma sono state parole buttate al vento.
Come tutte del resto. Come anche queste.

E domani mi sveglierò di nuovo per prendere l'aliscafo e continuare la mia vita, senza più quel cuore, senza più lei.

Adios

sabato, giugno 25, 2005

Test

Quale peccato capitale ti appartiene di più? ira

Sai superare le correnti gravitazionali? le che?

Hai qualche cosa che ti caratterizza? il fatto che magari a primo impatto sembro fredda e asociale (me l'hanno detto forse in troppi)

Se ci dobbiamo dare un appuntamento a via del corso, in Roma, il sabato dei saldi, riuscirei a trovarti? penso proprio di no

Hai una vaga idea di chi sia Archiloco? Qualcuno con i reumatismi?

A cosa/chi non sai dire proprio di no? so dire sempre di no ormai :)

La tua torta preferita: CAPRESEE!!!!!!

Hai un buon senso dell’orientamento? Mi Chiamavano Ryoga... (personaggio di Ranma 1\2 che sarebbe capace di girare in tondo per lo stesso quartiere per 1 mese intero senza mai trovare la meta XD)

Ti sei mai perso da qualche parte? No fortunatamente ho la bocca per parlare :D

Un luogo dove vorresti tornare: Palinuro, Ventimiglia, Barcellona.... rigorosamente accompagnata :D

Sai/vuoi dirmi perché? Palinuro: xchè in montagna si sta freschi. Ventimiglia: xchè è vicina Sanremo, ma è tranquilla e stupenda. Barcellona: xchè devo ancora vedere tanto e poi è bellissima ;___;

Prossimo viaggio: Probabilmente Sorrento, Capri oppure Amalfi (anche se sto progettando una capata a Agropoli)

Ultimo gesto gentile fatto: ne faccio troppi anche se sempre alla stessa persona.. e cmq si basano tutti sul non lasciarla mai sola :-D

Ultimo concerto: mai stata ad un concerto se non a quelli del Fantasy Napoli =P

Ultima sigaretta: giovedì alle 12.30 (ehi sono un'ex fumatrice pentita =P)

Ultimo complimento/apprezzamento ricevuto: "hai migliaia di qualità e sei una persona corretta, cos'altro ti ostini a pretendere da te stessa?"

Ultimo complimento/apprezzamento fatto: in fondo a me piace passare il tempo con una dolce donzella.... acida sprucida e velenosa, ma pur sempre dolce e bellissima :-D

Ti ritieni una persona imprevedibile? Se mettiamo conto che decido il giorno prima di sostenere un esame... beh si sono alquanto imprevedibile :-D

E immorale? No questo mai.... forse sono fin troppo moralista

Cosa c’è di più banale di ritenersi imprevedibili? il fatto che poi alla fin fine sei sempre quello che rompe la festa a tutti :-D

Un vizio che dovresti torglierti: fumare, usare troppo frequentemente un linguaggio scorretto e pretendere sempre il massimo da me stessa

Hai anche un pensiero fisso che dovresti toglierti? Si...quella bara che mi porto dietro da 6 anni (e forse la bestemmia di non essere nata ragazzo -.-)

Se questo pensiero coincide con una persona, cosa vorresti che ti dicesse la persona in questione? Che mi accettasse anche se le ho fatto del male e di non pretendere più che io conosca il suo ragazzo

Secondo te è meglio lasciare dei sottointendimenti in un discorso, oppure sei tardo/a come me e vuoi tutto nello specifico? Voglio sempre tutto nello specifico. I sottointendimenti li voglio soltanto nelle questione intime e a sicuro bersaglio :-D

I silenzi sono utili? Dipende dai momenti, in fondo tutto è utile se permette di andare avanti in maniera corretta

Riesci a leggere tra le righe? Quando conosco una persona sì. E anche quando so che magari qualcuno ha cattive intenzioni

Hai qualche tic? Ovviamente specifica. Certo.... il tremolio con la gamba :D

Cos’è il romanticismo? [<- intendo a fatti, non a parole… insomma, cosa trovi romantico.] Trovo romantica una piccola frase detta in un momento sconclusionato in cui magari si avrebbe bisogno ma non ci si aspetta nulla dalla vita... trovo romantico REGALARE un fiore e abbinarlo a qualcosa di nostro.. un piccolo gesto fuori dalla quotidianità, oppure starle abbracciata con il mento appoggiato sulla sua spalla sedute su di una spiaggia di sera a guardare le stelle :) (lo so... luoghi comuni, ma di solito ci si dimentica delle cose più semplici

Ti leghi molto agli oggetti? Fino a non poterne più fare a meno? Mi è capitato solo con il computer

Cosa non sopporti nelle persone dell’altro sesso: Non tutti son così... ma proprio non mi piace la sbruffonaggine eccessiva (xchè ci sono modi e modi) legata cmq all'erotismo

Cosa non sopporti nelle persone del tuo sesso: a napoli si dice che quando una cammina in un certo modo si sente provenire da ogni parte del suo corpo "A teng sul je! A teng sul je..... A TENG SUL JE!!!!! (che significa "la tengo solo io"... traduzione letterale e Sgrammaticata per rendere meglio il significato =P)

Le ultime due risposte che hai dato sono solo luoghi comuni, o sono cose che realmente pensi e realmente partorite dalla tua mente? Secondo te? -.-

Smile preferito: :-D

Pizza preferita: non mi piace la pizza, l'unica che posso sopportare è quella con la parmigiana *.*

In quale luogo della tua città porteresti una persona speciale?

Sul Soccorso (no non è un ospedale, è una chiesa dalla quale si vede mare, promontori e montagne) in una serata d'inverno quando c'è poca gente... oppure a visitare il panorama di Casamicciola Alta... è stupendo.

quando sei agitata/o cosa fai? cammino avanti e indietro a passo svelto, prendo a pugni le porte e a calci i cestini, banchi e sedie :-D

Un’esperienza che tutti dovrebbero fare: Salire su di un palco ed esibirsi in pubblico *.*

Anche tu ritieni che lo shopping sia terapeutico? io ODIO fare shopping :P

Se ti avanza qualche commento, o se hai una frase in testa di cui devi assolutamente rendere partecipe il forum, prego, questo è il tuo spazio:...

Fine spazio. Era un modo tipo pijata per culo per dire che non hai voce in capitolo o cosa? XD

Me vs English K.O. for me -.-

C.V.D. l'esame di inglese non l'ho accettato... ho fatto una cazzata. Grande. Pazienza. Ci riprovo.. in fondo non deve essere poi tanto difficile no? ._. la traduzione tenterò di migliorarla... il problema è la conversazione.

Porco cane non ci posso credere. Eppure è così.
Vabè gli smacchi arrivano per tutti. Ora devo solo mettermi sotto .... cercare sto benedetto corso di inglese e via ._.

Scusate se non sono post molto filosofici... magari dopo faccio un po' di resoconto del dvd che ho comprato ieri; ora devo andare a scuola -.-

martedì, giugno 21, 2005

Quel maledetto senso di impotenza...

e mi sono beccata anche il mio 30 in jappo.
Anche se non l'ho sentito molto..... meritato. Non ho studiato per l'orale e ho preso lo stesso trenta. E la prof che invece volevo che magari mi mostrasse un po' di .... stima... non l'ha fatto. Fa niente. Tanto si sa che io muoio per le persone che mi detestano =P penso proprio che l'anno prox a letteratura 2 se ho lei mi becco un bel 25 XD

Ma vabè in linea generale spero di stare nel "mood" adatto per sostenere sto benedetto esame di inglese. E di non incazzarmi. E di non farmi nervosa.
X le solite cose.

A volte davvero preferirei stare sola... e non dovermi accollare le sofferenze degli altri -.-

sabato, giugno 18, 2005

Come stanno le cose in paradiso

[...] Nell'anno di nostro Signore Gesù Cristo 1787, due Santi, S. Pietro e S. Giuseppe, vennero a contesa fra loro. Fu colpa di S. Alfonso Maria dei Liguori, il quale, essendo stato avvocato sulla terra, ed essendosi assicurato proprio in quell'anno un posto nel cielo, non si preoccupò di frenare l'istinto e gli stimoli avvocateschi costretti, in vita, in fondo alla sua anima; e volle provocare una lite. E ciò non per interessi personali, ma per bizzarria di fare una causa.

Egli aveva detto nell'orecchio spirituale di S. Giuseppe:

- Stranissima cosa, qui, nel Regno della Giustizia! E' custode della beatissima porta colui che fu soltanto un apostolo, e non ti che fosti il padre di cristo!

S. Giuseppe fece un balzo come colui che è percosso da una rivelazione, e poi rispose:

- Tu hai detto una cosa veramente saggia, essendo tu veramente dotto.

-Dico che i diritti sono diritti, e sono, non meno dei doveri, figli della Giustizia. O Pietro ti ceda bonariamente le Somme Chiavi, o ne faremo una causa innanzi al Giudice, unica ed inappellabile.

- Bene! - esclamò S. Giuseppe - Tu hai detta cosa anche più saggia perchè sei anche più dotto! - E volò difilato a S. Pietro, e gli fece senz'altro:

- Senti, Pietro, tu detieni codeste Chiavi da quasi diciotto secoli, ed esse spettavano a me fin dai primordi dell'impiego. Ond'è cosa giusta che tu me le renda senza indugio e rammarico.

- E perchè ti spettavano?

- Essendo io il padre di Cristo, ed avendo perciò più meriti di te, che fosti un semplice apostolo.

- Semplice apostolo?! Io sono la pietra sulla qual fu eretta faticosamente la Chiesa! E ognuno sa che non ci vuole gran fatica a fare il padre putativo...

- E la fuga in Egitto?

- Tu con la fuga nascondesti Cristo all'ira di Erode, e facesti bene, ma io con la predicazione lo rivelai agli uomini, feci meglio.

- Io raccolsi il Redentore neonato, e lo difesi dal gelo...

- Tutto ciò in una stalla, mentre io lo trasferii nella capitale del mondo.

- Pietro, alla corte, io ho maggiori meriti!

- Giuseppe, alle brevi, qui mi ha messo il Caporale!

A questo punto si udì picchiare alla porta, e S. Pietro corse per il suo compito. Era uno sciame di anime elette.

S. Alfonso, profittando del trionfo di quell'entrata,s'avvicinò alle spalle di S. Giuseppe e, datagli una strappatina al barracano, gli fiatò di consigliare di chiamare l'altro in causa ed invitarlo a nominare il proprio difensore. Il che di lì a poco fu cosa fatta.

Ed ecco S. Pietro ad intraprendere la ricerca d'un altro avvocato.

- Pio desiderio! - mormorarono, ammiccandosi, S. Pio e S. Desiderio.

E così cominciò l'affanno del sommo Portinaio, e cominciarono gli imbarazzi e le complicazioni.

Egli interrogò prima una frotta di santarelli che lì attorno giocavano a rimpiattino: S. Agatino, S. Firmino, S. Lino, S. Cirillo e simili sante minuzie. Ma quelli gli sbarrarono in faccia gli occhietti come tante dieresi, poi gli fecero una risata furba, e continuarono a rincorrersi. Interrogò anche alcuni pezzi grossi come S. Antalone e S. Pantalone. Si rivolse ad un pezzo più grosso, S. Mano, al maggiore di tutti, S. Massimo , e tutti gli risposero con una smorfia come a chi cerchi il diavolo nel Paradiso.

Ma egli non si perdè d’animo; e mandò in giro S. Girolamo, mise in marcia S. Marcello, fece muovere finanche S. Fermo e l’uricemico S. Gottardo: e tutto si risolse in una cànova di fiaschi.

- Viva la fiaschetteria! – gridò S. Gaudenzio, traendo nel facile equivoco alcuni compagnoni. Ed ecco infatti accorrere S. Provino per provare, S. Liborio per libare, S. Quintino per un medesimo, S. Aniceto per l’anice, S. Asprenio per l’asprinio e Noè per un’altra sbornia.

E mentre si gridava l’evviva alla frasca, ti piomba lì S. Dazio ad elevare verbale di contravvenzione.

Buono per S. Alfonso, il quale si fregò allegramente le mani nella prospettiva di un’altra causetta di sua particolare competenza, essendo egli specializzato nel regime… dei Liguori.

Intanto S. Pietro ottenne la guida di S. Guido, e fecero insieme una puntata su S. Francesco d’Assisi, il quale alla stessa domanda rispose:

- Io dissi “frate sole” e “sorella luna”; dissi “frate corvo” e finanche “frate lupo”; ma “frate avvocato”… giammai! – E voltò le spalle.

Si rivolsero a S. Carlo:

- Aborro! – Protestò il Borromeo, agitando le mani, come quando si scacciano le zanzare e le cattive idee.

S. Alfonso, sempre attento e vigile, intervenne per interesse personale:

- Ma perché mai qui, nel Regno dell’Amore, tanta avversità per gli avvocati?

- Perché vestono la menzogna con i panni della verità! – spiegò Papa Sarto.

- E’ vero ch’è certo ed è certo ch’è vero! – sfringuellò S. Veronica.

- Ma, di fronte alla verità – riprese S. Alfonso – non solo Tommaso la negò addirittura e poi non presto fede che al suo dito, ma lo stesso Pietro la negò tre volte!

- E gli avvocati la negano, per professione, tre volte per volta: in tribunale, in appello e in cassazione! – marcò S. Marco, in difesa dei suoi colleghi apostoli.

Gli avvocati – ribattè S. Alfonso – sono gli interpreti della legge, i difensori del diritto, i sostenitori della giustizia!

S. Satiro, per tutta risposta satireggiò:

L’avvocato, ad ogni costo,

della legge è il girarrosto;

e col tanto rigirarla,

quando serve e quando parla,

la riduce molto spesso

a un arrosto per se stesso!

Si udì echeggiare l’iralità di S. Ilario e la risata omerica di S. Ilarione.

S. Alfonso, eccitato per ripicco, rimbeccò:

- Quanti di voi, quassù, non siete insigniti del titolo di patroni ed avvocati con intere cittadinanze per clientela? Del resto anche la Madonna si compiace della invocazione degli uomini “avvocata nostra”!...

- Sofismi e melensaggini! – commentò il competente S. Melenzio.

- Roba da matti! – aggiunsero gli esperti S. Matteo e S. Mattia.

- E non per nulla, sulla terra, - proseguì S. Alfonso – l’ordine degli avvocati e le cancellerie ecclesiastiche amano fondersi e confondersi in una denominazione comune: CURIE!!...

Comunque nel merito la questione è ben altra: Se la giustizia, secondo la definizione dei filosofi e dei Santi, è rendere a ciascuno il suo, a chi spettano le Somme Chiavi, a S. Pietro, padre della Chiesa, o a S. Giuseppe, padre di Cristo?

Il quesito era lanciato.

- Spettano a Pietro! – gridò S. Cosimo.

- Spettano a Giuseppe! – oppose S. Damiano.

Conflitto fra i Santi Cosimo e Damiano.

- Ma Pietro è la “pietra sulla quale…” – affermò S. Maurizio.

- E se ne vada giù nelle fondamenta! – rimbeccò S. Lazzaro.

Conflitto fra S. Maurizio e S. Lazzaro.

- Spettano a Giuseppe che è falegname e che se ne intende di porte! – osservò Luca.

- E gli si aggiudichi tutt’al più l’appalto della manutenzione! – contropopose S. Matteo.

Conflitto fra i Santi Luca e Matteo.

Da un campanello di tre Santi partì una proposta concordata in formula tripartita:

- “Pro bono pacis..” cominciò S. Pacifico

- e generosamente… - intercalò s. Generoso.

- … Pietro doni le chiavi a Giuseppe! – concluse S. Donato

Ma una voce robusta si udì:

- Proposta ingenua! La proposta risolutiva è questa: Giuseppe rubi le chiavi a Pietro …. E cosa fatta capo ha!

Era la voce del buon Ladrone

S. Espedito era invece per l’espediente: - A Pietro la custodia, a Giuseppe la manutenzione!

- A ciascuno un onore e un beneficio! – precisarono S. Onorato e S. Bonifacio, volgendosi in giro per le adesioni, e raccogliendo solo il languido “magari” di S. Macario. – Quassù non si ammettono espedienti e transazioni, perché con esse ci si rimette sempre un po’ di giustizia e un po’ di coscienza. Di rigore, a responsabilità di questa inaudita agitazione generale risale a colui che fece entrare un avvocato nel Paradiso. Sia dunque destituito Pietro e sostituito per cattiva custodia.

- Ben detto! – esclamò S. Benedetto

- Giustissimo! – ribadì S. Giusto.

A questo insorsero i Cinque Santi in difesa di S. Pietro, i Santi Quaranta in favore di S. Giuseppe; e così via via, le dispute individuali diventarono controversie di gruppi; i gruppi e le divergenze si moltiplicarono col pullulare delle opinioni; ed innanzi allo spettacolo della celestiale concordia che si dissolveva in vapore, il Primo Novembre brontolava:

- E che avverrà durante l’assemblea generale della mia giornata?!

- Sarà una babilonia! – gemè S. Babila.

Gli spiriti intanto si riscaldavano sempre più nella disputa, quando la gran voce di S. Spiridione superò il badanai:

- Attenzione, o Spiriti! – urlò – lo Spirito riscaldato non esita a scoppiare in fiamma” Qui si rischia di diventare tante torce al vento! Volete gli incendi? Volete il baratro del fuoco? Volete proprio qui una succursale dell’Inferno?

A tale allarme e a tale monito tutti tacquero. S. Modesto abbassò gli occhi. San Mansueto e San agnello si misero a tremare. S. Filippo Neri e S. Brunone fecero la faccia bianca!

- Torna finalmente la tranquillità! - sospirò S. Tranquillino.

- E’ tregua, perché il cielo non è ancora sereno. – osservò Santa Fosca.

- Esatto, finchè c’è di mezzo un avvocato noi avremo sempre il fuoco di sotto! – avvertirono le Ceneri.

La situazione dunque permaneva grave e pericolosa: fuoco sotto le ceneri tra essenza infiammabili!

Messi di fronte a questa terribile responsabilità, S. Pietro ne impietrì e si dileguò “come per acqua cupa cosa grave”; è S. Giuseppe se la squagli “siccome pesciolino andando a fondo”, lasciando dietro di sé una scia di considerazioni come questa: E’ vero che il campanile non migliora con le cornacchie; e non è vero che sia proprio una fortuna trovare un santo per avvocato…

La questione delle chiavi parve ormai liquidata per la resipiscenza delle parti: S. Giuseppe rinunziò alla sua aspirazione e S. Pietro alla sua ricerca.

Ma le Ceneri avevano detto qualcosa! E l’avvocato non aveva rinunziato alla causa! Egli rincorse S. Giuseppe e gli disse, con accento di meraviglia e di rimprovero:

- Tu osi rinunziare all’onore eterno? Solo sulal terra è vierù la rinunzia degli onori, perché “gli umili saranno esaltati”. Ma qui, nel regno di tutte le esaltazioni, sono queste che fanno la gloria di Dio. E già le anime sussurrano: Non fu Celestino, ma il Falegname di Betlemme “che fece per viltade il gran rifiuto!”

Così disse, ed aspettò l’effetto.

E l’effetto fu lo sgomento di S. Giuseppe, la ci anima fece come un raggio di luna riflesso nel mare. Poi la riflessione gli pose in bilico delle idee opposte; S. Alfonso i diede un… trabocco, e la decisione non tardò. Egli infatti tornò da S. Peltro, il nuovo dialogo fu breve:

- Ebbene?

- Ebbene che cosa? Insisti ancora?

- Insisto per la gloria di Dio!

S. Pietro ripensando alle durate fatiche ed alle peripezie delle ricerche, impietrì di nuovo. E solo dalla bonomia di S. Omobono e della semplicità di S. Simplicio gli venne conforto e consiglio attraverso il canto di alcuni versetti di Iacopone da Todi:

Perseveranza, o anima,

si ritiene in man la palma…

E S. Pietro, messosi a braccetto con S. Costanzo, perseverò.

Fece suonare la tromba di S. Eustachio; ed ecco, accorrere una fosforescente schiera di Angeli e Cherubini e Serafini. L incaricò di percorrere l’Eterno Regno alla ricerca di un avocato, fino all’angolo più recondito, e facendo un giro anche nel purgatorio, se mai ve ne fosse qualcuno alla fine delle sue espiazioni.

E gli Angeli, i Cherubini e i Serafini, volarono anche fuori mano, fino all’angolo più recondito, e facendo un giro anche nel Purgatori, sempre suonando, sempre cercando , e sempre senza cavare n ragno dal buco… appunto perché lassù non ci sono né ragni né ragnatele, come dire né avvocati né uffici legali.

Frattanto S. Giuseppe divenne intollerante della lunga mora, e sempre gironzolando presso la Porta, non senza pregustare qualcosa, prese ad infilarla per poco che rimase aperta, come per fare quattro passi all’esterno. S. Pietro dapprima lasciò fare, ma quando l’uso divenne abuso ed egli temè che costituisse un cattivo precedente, volle troncar, e rivolse all’altro queste parole asciutte:

- Amico, ora basta, e scegli: o dentro o fuori!

All’improvviso aut-auto S. Giuseppe sconvolto guardò intorno…

- Il dilemma è cornuto! – gli fece S. Cornelio.

Ma il solerte avvocato era lì, acquattato dietro una nuvola, con le mani a imbuto intorno alla bocca, e tutto proteso verso il cliente, prese a infondergli, col “flatus vocis”, ardire e franchezza.

- Ebbene, scelgo e me ne vado! - rispose S. Giuseppe ringalluzzito.

S. Pietro facendo un sospirone, spalancò la porta. Ma l’altro:

- E che fretta è cotesta? C’è forse da guadagnare o da perdere tempo in questa sublime eternità, mentr’io faccio fagotto? Socchiudi e ascolta. Bada che con me verrà la Madonna, perché la moglie deve seguir eil marito. E con me verrà anche Gesù perché è mio figlio. Ed essendo la mia Sposa “Regina Angelorum”, sarà seguita dagli Angeli. E sarà seguita dai Patriarchi essendo “Regina Patriarcarum”; e Regina Prophetarum, Regina Apostolorum, Regina Confessorum, Regina Virginum … e verranno anche i Profeti, gli Apostoli, i Confessori, i Vergini e le Vergini; ed essendo “Regina Sanctorum omnium” tu vedrai sfilare davanti a te, o Pietro, tutti i Santi del Primo Novembre… ed ora spalanca pure, spalanca la Porta! …

S. Pietro, pappandosi tutta quella tirata, mutò cento color, come pervaso da una sconvolta forma di mimetismo; e non svenne perché lassù non c’è quest’uso. Poi, ripresosi alquanto, chiuse la porta a sette mandate e corse difilato e trafelato a più del Trono, a riferire come la litania della Vergine si trasformava in un bando di mobilitazione generale.

Alla notizia il Creatore si drizzò di scatto sulla schiena e, immersa la destra nella candida barba, si gratto il mento. Poi con l’altra mano rifece il gesto… Le armonie cessarono d’inanto nel vastissimo Regno, e le belle schiere degli Angeli danzanti ristettero, come le figure sullo schermo quando la macchina inceppa.

Furono pochi istanti, che sembrarono una sottospecie di eternità. E finalmente il Signore parlò:

- La prudenza, o Pietro, è elemento di ordine e di pace, e talvolta consiglia la buona tolleranza. Né c’è tolleranza più virtuosa di quella che basta ad evitare che il Paradiso si riduca ad un sempiterno tète-a-tète tra il padrone di casa e il Portinaio!

Le armonie, i canti e le danze ripresero il ritmo eterno…

E S. Pietro, con la testa china, le braccia penzolanti, e dinoccolato e barelloni, fece ritorno al suo posto, sorretto dalla illusione di migliore fortuna nei nuovi arrivi; onde non gli rimase che raddoppiare la vigilanza dell’entrata.

E vide anime di medici, di ingegneri, di letterati, di filosofi, di scienziati di tutte le scienze, di artisti di tutte le arti, di artigiani di tutti i mestieri, e miscredenti ricreduti, e lestofanti pentiti, di filibustieri confessati , e finanche di sacrestani e bacchettoni.. ma di avvocati nemmeno l’alito di un’anima!

Il tempo trascorreva,e S. Pietro aspettava” E se talvolta la speranza cedeva allo sconforto, e la noia gli faceva abbozzare qualche sbadiglio, ‘eco della voce di S. Omobono e di S. Simplicio glielo troncava a metà:

Perseveranza, o anima,

si tiene in man la palma…

E questa perseveranza intanto durava, il tempo volgeva, la palma rimaneva nel bosco, e gli altri Santi, a vedere il Camerata sempre lì con tanta fede, s’ammiccavano fra loro. Cento vole la Terra compì il suo intorno al sole, e nessuna volta avvenne che dal fluttuare dei due miliardi di uomini, qualcuno che fosse avvocato esalasse lo spirito nel bacio del Signore.

Finalmente S. Prudenzio, che se n’era stato fino allora prudentemente in riserbo, si avvicinò all’Apostolo per fargli un prudentissimo discorso. Questi i sommi capi:

- Dalla Redenzione al presente, durante il corso di venti secoli, un solo avvocato, chi sa come, è giusto nell’eterno Regno; e veramente è scritto che nelle epoche future non possa captarne qualche altro. Ma affronteresti tu, senza trepidare, l’alea di un giudizio nel quale i titoli delle parti, Padre della Chiesa e Padre di Cristo, siano equipollenti? Considera inoltre che se ora pira una turbolenta aura litigiosa soffiata da u avvocato solo, che sarebbe del Regno della Pace quando gli avvocati diventassero due? … La virtù cardinale della prudenza, dunque – concluse S. Prudenzio - esige che tu raddpi la vigilanza, ma non più col desiderio di un altro avvocato, bensì col fermo proposito e col fiero impegno di respingerlo, per il suo bene e per il bene del paradiso coi suoi Angeli e coi suoi Santi… e così sia!

S. Pietro, ch’era passato dall’ostinazione all’incertezza, e dal convincimento alla risoluzione, battè palma con palma ripetendo energicamente:

- E così sia” – E senza por tempo in mezzo passò all’azione.

Egli si recò in volo da S. Michele Arcangelo, che in quel momento affilava la spada nelle nuvole; e subito gli chiese:

- Hai qualche spada disponibile? Una me ne occorre e una te ne chiedo.

- Certo che ce n’è, ma son fatte per usarle solo contro il Drago, per la “vendetta del superbo stupro”.

- E non hanno potere contro l’accesso, benché improbabile, di qualche altro avvocato? – insistè S. Pietro.

E l’altro:- Sì, in tal caso ne hanno, data l’affinità dell’oggetto. Prendi la spada!

E da allora S. Pietro monta la guardia armata alla Porta del Paradiso. E riceve con buona vena anime pure e anime purgate, di uomini e di donne, di vecchi e di giovani; anime di medici e di farmacisti, di ingegneri e di architetti, di artisti e di artigiani, di datori di lavoro e di prestatori d’opera, di giornalisti e di giornalai, di notai e notabili, d’illustri e di lustrini, di beccai e di becchini…, e chi più ne ha più ne metta, di anime belle, di anime buone, di anime giuste. Ma guai a quell’anima di avvocato che, per avere gabbato il sacerdote in “articolo mortis”, tentasse sgaiattolare nella Santa Porta, giacchè è certo come cosa fatta che verrebbe respinta e precipitata dopo averne prese tante e tante, più di quante ne piglia il lardo sul tagliere!!

Questa è insomma la condizione degli avvocati di fronte alla vita eterna; e così stanno le cose in Paradiso!

martedì, giugno 14, 2005

quando si dice mondo crudele -.-

Che a volte ti sale una rabbia dentro talmente tanto grande che pure se comunque ricevi le cose sembra che sia successo esattamente l'incontrario.
E voi mi direte "ma xchè non pensi a te?"
ma io non riesco a pensare a me dopo che TUTTI sono stati bocciati... ingiustamente! ma su siamo realisti... io non ho capito come l'ho passato, ma sono stata davvero una gallina bianca in mezzo ad una marea di sfigati che ha avuto la sfortuna di ingappare in una persona psicopatica -.-
Vabè in tutto questo ho preso 25 (voto medio... c'è stato un solo 29, due 28 e tre o quattro 27..) ma come si fa? un esame elementare -.- (e non è giapponese).
Vabè.... comunque odio davvero questa gente...
E mi dispiace un sacco.... xchè certe gente se lo meritava davvero di passare. ._.

sabato, giugno 11, 2005

jappo

esami esami esami esami esami esami esamiiiii kanji kanji kanji kanji kanji kanji kanjii!!!!

lunedì ho l'esame di jappo >.< speriamo bene ;_; anche xchè la prova interorso non l'ho passata ._. uffa.... non voglio rimandarlo a settembreee ;_; datemi pure un 18 che poi mi prendo il mio 22 all'orale ;_;

martedì, giugno 07, 2005

On June on the boat

...che ti stringe il cuore nel petto. Quella sensazione strana di nostalgia di tante cose. Di tutto, indifferentemente da chi o cosa sia. E poi ti chiedi come cavolo abbia fatto... a sopportarmi per tutti quegli anni. Una persona come me... mi rivedo ora come in uno specchio e ho paura di quella me stessa... che non avrà la fortuna di incontrare la persona che la me stessa di un tempo ha incontrato.

E io non riesco ho paura... ho talmente tanta paura che per la prima volta mi fermo quando devo... quando so che posso, che dovrei, che sarebbe meglio... ma non lo faccio. Paura. Forse xchè sa chi sono? O forse soltanto perchè non voglio cascarci di nuovo?

Se potessi o avessi il coraggio di chiedertelo la mia richiesta ultima sarebbe "insegnami". Come hai fatto?

E poi mi sale una piccola lacrima seduta sulla poltrona blu a cavallo dell'azzurro... ripenso a quanto era facile. Per me era facile... ricevevo soltanto. E mi torna in mente che non t'ho mai dato niente. Forse per questo hai gettato la spugna... in fondo potevi anche pensare che fosse una partita inutile. E un po' mi manca (l'aria che tirava... o semplicemente la tua calda schiena ._.). A volte riesco a sentire addirittura ancora il calore che sentivo un tempo.
E poi arriva un messaggio con su scritto "non ti ho dimenticata" :) e come posso allora odiarti? Però ora VIVO e non ti accuso più di nulla.

Vorrei soltanto sapere... come hai fatto....

per darle almeno un decimo di quello che ho ricevuto per tanto tempo e che ho trattato in modo così ingrato...

sabato, giugno 04, 2005

Riflessioni mattutine

ti ritrovi lì a fissare un oggetto e a chiederti.. qual è stato il suo passato? prima di essere ciò che ora è cos'è mai stato?
un mobile di cui non conosci il legno ti riporta alla foresta dove un tempo magari è vissuto e poi ti ritrovi a riflettere sul fatto che anche per gli esseri umani che ci circondano in fondo è così. Ma poi in fondo cosa ti frega degli esseri umani? In quel momento ciò che ti attira è quel legno... sapere cosa ha passato cosa avrà mai vissuto prima di essere lì, nella tua camera da letto per anni, vedendo crescere te i tuoi precedenti e i tuoi futuri.
Eppure un tempo deve pur esser stato libero...