domenica, settembre 09, 2007

venerdì, agosto 31, 2007

Tonight... on the Ides of March

Volevo aspettare di trasferire completamente il blog per postare di nuovo, ma quando c'è l'esigenza c'è l'esigenza. Ieri e l'altro ieri mattina presa da attacchi di colica sono rimasta a casuccia in riposo da lavoro e mi sono reimmersa nella mia fissa leggendaria... Xena. Eh già la me*daset ha di nuovo avuto la felice idea di trasmettere le puntate, ancor più censurate, di questo telefilm per me intramontabile. E dunque ripresami la frenesia e reimmersa nei ricordi di quando da adolescente e puzzante di latte mi guardavo la principessa guerriera fare stragi a destra a manca e a mancino mi sono ricordata di una canzone che adoravo e che con il passare del tempo avevo perso e non riuscivo più a ritrovare.

Ebbene signori dopo tanta ricerca inutile (G****le mi deludi sempre più) con migliaia di chiavi di ricerca inventate e veritiere mi è tornato in mente un fantastico e utile sito consigliatomi dalla mia consorte. Non ci crederete... ma in meno di due click ho trovato nome, autrice e un sample dell'mp3 scaricabile che non avrei mai immaginato di poter trovare! E mi ci è voluto pochissimo per risalire a questa canzone che non è contemplata nella Original Soundtrack della quarta serie (come dovrebbe essere perchè secondo me è il cuore della puntata Ides of March).

Bando alle chiacchiere il famigerato e prodigioso motore di ricerca è il ben noto Clusty.com (di cui io non avevo mai sentito parlare fino a 2 anni fa) e che secondo me è decisamente più efficace in molte ricerche che non G****le, che ormai distribuisce sempre più spazzatura. Certo du is megl che uan, e quindi non mettete da parte il buon vecchio padrone del web, ma per qualcosa di più raro e specifico rivolgetevi a Clusty che una mano ve la da sempre nella buona e nella cattiva sorte.

La canzone di cui parlavo per l'appunto si chiama The Ides Of March e vi riporto di seguito il testo. Ho come l'impressione che sarà una delle canzoni di sottofondo della mia prossima versione del Blog.


THE IDES OF MARCH
Theodora "DocCovington" Roglev


You feel the cold wind blowing
Sense the breath of death
On a winter's day
I wish I could have saved you
But now the time has come
To say our last good-bye
A painful look into your eyes,
I watch the burning tears arise
Your way ends here on that cross
Tonight, on the Ides of March

Your precious light's been taken
Pierced by the nails
Driven thru your flesh
You were the best thing in my life
Still I never took the time
To make true love to you

The snow gently covers my skin
Releases me from the burden of my sins
The last battle has been fought
Tonight, on the Ides of March
Hold on just a little longer
Until we pass the gate
Into eternity
Then we will be together
Share our love forever
You and me

Tonight, on the Ides of March
Tonight, on the Ides of March
Tonight, on the Ides of March

venerdì, giugno 22, 2007

Nihon ni naratte imasu

Si chiamava Kisuke, aveva circa trent'anni, e non aveva fissa dimora. Inoltre dato che non aveva familiari da invitare presso la prigione, salì sul battello da solo. l'agente di polizia che aveva avuto l'ordine di fargli la guardia si chiamava Haneda Shoubei [...]

Sebbene ai prigionieri fosse permesso dormire sul battello, Kisuke non dava segno di volersi distendere, ma guardava in silenzio la luna, la cui luce s'attenuava e s'attenuava al passaggio delle nubi; le ciglia di Kisuke erano immobili e i suoi occhi avevano una tenue luminosità.
Shoubei non lo fissava ma, tenendo gli occhi sul volto di lui, continuava a pensare: "E' strano! E' strano!": per quanto scrutasse insistentemente, non poteva scoprire segni di dolore. Kisuke appariva raggiante e come se dovesse mettersi da un momento all'altro a canterellare o a fischiettare, se non fosse stato trattenuto dalla presenza del funzionario di polizia.
Shoubei pensò a tutte le volte che aveva avuto la responsabilità della nave. I delinquenti che aveva portato a bordo erano quasi sempre nelle stesse condizioni; in un tale stato pietoso che non aveva avuto la forza di guardarla. Cosa c'era invece di diverso in quest'uomo? Sembrava che fosse sulla nave per svago. Si diceva che avesse ucciso suo fratello e quand'anche questi fosse stato un mostro i cattiveria, anche in quel caso Kisuke, se avesse avuto sentimenti umani, avrebbe dovuto star male, senza tener conto delle attenuanti. Poteva quest'uomo pallido e sparuto essere così eccezionalmente perfido da esser privo degli affetti umani più elementari? Shoubei non lo credeva possibile. Era forse un pazzo? No, no. Il suo comportamento e le sue parole erano troppo conseguenti. Cosa c'era che non andava in quest'uomo? Più Shoubei pensava all'atteggiamento di Kisuke e più rimaneva perplesso.

Dopo un po' non potendo più frenare la sua curiosità, sbottò: "Kisuke, cosa pensi?"
"Signore?" Kisuke si guardò intorno preoccupato come se temesse di aver offeso in qualche modo il poliziotto, poi raddrizzando il busto guardò Shoubei interrogativamente.
"Non ho fatto questa domanda per ragioni particolari. Volevo solo sentire da te che cosa avevi nel cuore adesso che stai per esser mandato in esilio. Ho accompagnato molte persone all'isola su questa nave, e sebbene si fossero trovate nelle situazioni più diverse soffrivano sempre d'essere mandate via. Qui sul battello piangevano tutta la notte in compagnia dei loro familiari. A quanto pare, invece, non sembra che l'eslio ti preoccupi. Cosa provi?"

Kisuke sorrise e rispose: "Lei è molto gentile a parlarmi in maniera così cordiale. L'esilio è probabilmente una cosa tragica per le altre persone e io posso comprendere i loro sentimenti. Però iò è accaduto perché erano persone che avevano vissuto negli agi. Kyoto è n posto splendido, ma dovunque vada, probabilmente non soffrirò mai come ho sofferto in quella bella città. [...]
Finora non ho mai avuto un posto tutto per me. Questa volta il governo mi ha detto gentilmente di rimanere sull'isola e il fatto che possa sistemarmi mi rende riconoscente più di ogni altra cosa. [...] Per di più, prima di mandarmi sull'isola, mi hanno dato duecento denari di rame e li ho qui con me". E dicendo questo si mise la mano sul petto. [...]

Kisuke continuò: "Mi vergogno di dirlo, ma fino ad oggi non ho mai avuto duecento denari in tasca. Volevo trovare un lavoro, l'ho cercato dappertutto e quando l'ho trovato ho lavorato senza risparmio. Ma dovevo sempre consegnare subito il denaro che prendevo a qualcun altro. C'erano periodi buoni in cui potevo spendere il mio denaro per comprarmi da mangiare, ma di solito pagavo i debiti e prendevo in prestito altro denaro. Fin da quando sono stato messo in carcere, comunque, ho mangiato senza lavorare. Già questo solo fatto mi mise a disagio e quando sono uscito ho avuto questi duecento denari. Se considero hce le autorità mi danno da mnagiare come sempre, mi rendo conto che posso conservare questi duecento denari senza spenderli. QUesta è la prim volta che ho avuto del denaro tutto per me. Fino a che non arrivo sull'isola non so che genere di lavoro farò, ma pregusto il piacere di usare questi duecento denari per farmi una posizione." Poi Kisuke tacque.

[...] Shoubei di solito conduceva una vita così parsimoniosa da essere considerato taccagno; [...] Sfortunatamente sua moglie proveniva da una ricca famiglia di commercianti e, per quanto animata dalle migliori intenzioni di far bastare lo stipendio che Shoubei riceveva, essendo stata viziata fin da bambina nella ricca casa paterna, non era in grado di ridure le spese come Shoubei avrebbe desiderato. [...] Ascoltando il racconto di Kisuke Shoubei paragonò la vita del prigioniero alla sua. Questi aveva detto che appena riceveva il denaro guadagnato doveva subito darlo a qualcun altro; certo si trattava di una situazione triste. Ma se egli riandava la sua vita, c'era forse una differenza sostanziale fra lui e Shoubei? Non doveva forse anche lui consegnare il suo stipendio statale appena lo riceveva? La sola differenza fra loro, se differenza c'era, era di cifre. Egli non aveva risparmi paragonabili ai duecento denari che Kisuke custodiva gelosamente. Quando uno guardava al tutto in questa luce, non era illogico che Kisuke fosse felice dei suoi duecento denari che considerava veri e propri risparmi. Shoubei lo comprendeva perfettamente, ma pur facendo la dovuta differenza di reddito, era sbalordito dal fatto che Kisuke fosse privo di avidità e sapesse accontentarsi. [...]
Pur se il suo stipendio era alle volte inadeguato, Shoubei poteva quasi sempre coprire le spese. Era una vita senza debiti, sì, ma non ci aveva mai trovato nessun motivo particolare di soddisfazione. Al solito si viveva senza essere consapevoli nè della felicità nè del contrario.

lunedì, maggio 14, 2007

Limb

darkness... quando sono qui mi sembra quasi di appartenerci di nuovo. La sento che mi avvolge fredda e lontano un bagliore di luce, caldo suppongo, troppo lontano...

yami... una volta solevo yaminohime... già...splendida. Chi avrebbe mai potuto dire che i giorni di massimo splendore fossero quelli in cui ti avvolge qualcosa di completamente opposto?

L'incarnazione della sintesi.

E sono qui a crogiolarmi sulle note di una canzone che mi riempie.. come poche cose in questi ultimi tempi. E forse devo solo ritornare a quel limbo per ritrovare qualcosa di sensato in tutto questo. Forse devo solo tornare al mio limbo....

chiudere gli occhi e trovare la pace interiore. Quella che ora mi sembra tanto lontana.

domenica, aprile 15, 2007

semplicemente rabbia

domenica, febbraio 11, 2007

Resta come sei - Dolcenera

No, non l'ho scoperta oggi, è stata una delle prime canzoni che ho sentito del popolo dei sogni subito dopo quella che aveva portato a Sanremo.. forse l'ho anche già scritta, ma la ripropongo qui... ogni tanto mi vien così.

Guarda Laura che non devi avere più paura
Cosa provi per la tua... migliore amica,
quel tuo avere in gran segreto un'altra vita!
Guarda Laura che tua mamma non l'ha ancora capito
Chi c'è chiusa dentro di te
Chi è l'altra parte di te
che se ne sbatte del giudizio di tutta questa gente
che ti dice... prepotente...
Tu sei diversa
Tu,sei diversa
Tu!Sei diversa
Tu!E invece
Resta come sei è la tua vita
Non cambiare mai è la tua sfida!
Resta come sei tu sai amare
Non cambiare mai non fai del male!
Guarda Laura che non devi avere più paura
Lascia perdere chi pensa che ci sia una cura,
non ci credere a chi è vittima della sua cultura!

Guarda Laura non puoi fingere tutta la vita
Chi c'è chiusa in quella stanza
Sei te che ne hai abbastanza
del giudizio della gente che non sa niente
che ti dice... prepotente...
Tu sei diversa
Tu,sei diversa
Tu sei diversa
Tu!E invece
Resta come sei è la tua vita
Non cambiare mai è la tua sfida
Resta come sei tu sai amare
Non cambiare mai Non fai del male
Non fai del male!

Fragile quanto vuoi,
non fingere di essere quella che non sei
Ti prego,non fermare la tua gioia
di vivere e d'amare
quell'istinto naturale...
Non sei diversa
Non sei diversa
Non sei diversa
No!E allora

Resta come sei è la tua vita
Non cambiare mai è la tua sfida
Resta come sei tu sei speciale
Non cambiare mai non farti male!
Resta come sei è la tua vita
Non cambiare mai è la tua sfida
Resta come sei tu sei speciale
Non cambiare mai Non farti male!

martedì, gennaio 16, 2007

Anno nuovo vita vecchia

Questo è uno dei rari momenti in cui ho un po' di tempo per ritornare fra le ombre dell'oscurità e provare a guardarci dentro per trovare uno squarcio. E' sempre più raro che posto, un peccato o forse un bene non si sa, e mi rendo conto che questo posto è una parte di me indissolubilmente legata a quegli attimi in cui non riesco altro che tornare ad essere quello che ero, quello che è radicato in me.

E che dire, un anno conclusosi facendo i conti col passato (o forse facendo liste, ma vedo che è stata mania di tutti), un tesoro dissepolto finalmente dopo tanto tempo che mi costa parecchio, costa tante sofferenze e sacrifici, ma che è comunque un tesoro inestimabile, ma comunque un anno che è iniziato nel modo peggiore in cui potesse iniziare. Sarà che ogni essere umano fondamentalmente è INSODDISFATTO e la cosa mi urta parecchio perché fino a poco tempo fa mi soddisfaceva anche una mezza giornata all'università passata in santa pace, e ora (sarà una questione di ormoni?) mi dà fastidio anche l'aria che respirano intorno a me -.- Ma sono momenti e come dice il mio fratellone io sono fatta così, giorni di pura gioia e giorni di pura tristezza. Solo che la depressione sta durando un po' troppo per conto mio -.- ed è stata voltata la pagina dell'anno nuovo con tanta di quell'amarezza e tristezza che il mio cervello ha fatto un taglio, come se non ci fosse mai stato un anno vecchio e un anno nuovo, e in fondo che va? tanto siamo noi a decidere quando arriva l'anno nuovo... quello vero... quello che porta un po' di tranquillità