venerdì, settembre 08, 2006

A window on the darkness

Aprendo un attimo la tendina che affaccia verso l'oscurità, adesso la guardo da fuori. Fredda, silenziosa e calma. Mi chiedo cosa mi abbia spinto a creare questo separè, ma poi mi rendo conto che le due cose non possono convivere. E quindi getto un attimo lo sguardo a destra e a sinistra, furtiva, ladra, mi sembra ormai di spiare la stanza di un altro, ma solo una parte di me ben lontana sa che non è così, nessun altro.
Il freddo, però, è pungente, è come se il mio naso si raggelasse, vedo alzarsi una nuvoletta di fumo caldo al mio respiro... calmo.

Ci sono ancora piccole parti di me che la chiamano furtivamente.... in fondo è sempre stata lei che mi ha accompagnato per la maggior parte della mia vita...
il punto di partenza però è ben lontano, mi guardo dietro e non vedo più lo start di tutto ciò e allora mi dico che è tutto lì che ora ci sono.
Strano però quell'istinto che fugge per il cuore di voler tornare per un attimo a quel momento, ma poi ti senti un brivido e ti blocchi, riaffiorano le paure i dolori, pulsano le cicatrici e hai così paura che di impulso sbatti violentemente la finestra e la blocchi con le spalle.... guardi avanti, ma non vedi più neanche il traguardo.

E sento i Beatles che cantano... Bright are the stars that shine... Dark is the sky..

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